LA PRINCIPESSA DEI MANGA
Rumiko Takahashi -- La disegnatrice più amata in Giappone
All'età di 17 anni, Rumiko Takahashi aveva poco interesse verso i fumetti, si
limitava esclusivamente a leggerli ed occasionalmente a creare personaggi copiando
da quelli già esistenti. Quattordici anni più tardi, prima dell'incredibile successo
di alcune serie animate come "Lamù" ("Urusei Yatsura", pubblicata dalla Viz come
"Lum*Urusei Yatsura"), "Cara dolce Kyoko" ("Maison Ikkoku") e "Ranma 1/2", è una
delle più apprezzate disegnatrici di fumetti giapponesi, una multimillionaria
(in yen) con quasi 50 milioni di copie di suoi libri stampati.
Una snella ed attraente signorina con una personalità incantevole, che sembra
forse un po' infastidita da questo inaspettato successo. La maggior parte della
gente che la incontra rimane sorpresa dal suo carisma - una caratteristica che
più di frequente si trova negli artisti di teatro che in una disegnatrice di fumetti
che passa la maggior parte del suo tempo distaccata della vita esterna - e da
una voce da contralto che che sembra inappropriata per una così esile signorina.
E' conosciuta in Giappone per la sua riluttanza ad essere intervistata e ad essere
precisa come fosse un orologio svizzero in un campo dove spesso gli editori arrivano
a costringere i disegnatori a rinchiudersi in una camera d'albergo per ottenere
il lavoro richiesto.
E' universalmente conosciuta come una persona socievole. Di lei Frederik Schodt,
il conosciuto autore di "Manga! Manga! Il Mondo dei Fumetti Giapponesi" edito
da Kodansha nel 1986, ha detto: «Da quando conosco Rumiko non ho mai sentito nessuno
dare giudizi negativi su di lei. Anzi,tutti coloro che hanno parlato con me dopo
averla incontrata mi hanno riferito che ne sono rimasti affascinati». Talento,
successo, denaro e carisma sono le qualità ideali che una persona cerca nella
vita. Rumiko le ha raggiunte tutte e quattro, perdipiù a soli 31 anni. Ma come
è riuscita ad ottenere tutto questo?
Rumiko Takahashi nasce a Niigata (città situata sulla foce del fiume Shinano nell'isola
di Honshu circa 250 chilometri a nord-ovest di Tokyo) nel 1957. Dopo aver superato
i difficili esami di ingresso per il Nihon Joseidai (Università Femminile Giapponese),si
trasferisce in un piccolo appartamento per studenti vicino a Tokyo, per la precisione
a Nakano, dove rimane per numerosi anni. Le sue esperienze scolastiche successivamente
saranno molto utili per produrre la serie di "Cara dolce Kyoko". Contemporaneamente
all'entrata in università, Rumiko si iscrive anche al Gekiga Sonjuku, il famoso
corso per disegnatori di manga tenuto da Kazuo Koike. Koike è conosciuto in America
come autore di "Lone Wolf and Cub", e alla pari della Joe Kubert's School negli
Stati Uniti, la sua scuola sforna in continuazione giovani disegnatori di professione.
La Takahashi non trova difficoltà ad armonizzare al meglio i corsi universitari
con la scuola di manga, notoriamente severa. In seguito dirà: «La Sonjuku era
una scuola serale, che durava circa 2 ore. Non mi dava veramente l'impressione
di seguire delle lezioni ma piuttosto di partecipare a degli incontri tra amici.»
Takahashi si accorge che il lavoro che sta per intraprendere è fatto per lei,
già prima di entrare a scuola, quando ancora faceva piccoli disegni. Già da quando
Rumiko disegnava degli schizzi prima di andare a scuola,scoprì che quello poteva
essere un lavoro fatto su misura per lei. Sotto la direzione di Kazuo Koike in
persona,eseguì centinaia di pagine nei successivi 2 anni ed a poco a poco ebbe
la conferma che la sua prima sensazione era esatta. Il motto principale di Koike
era: «Il destino di un fumetto dipende dai suoi personaggi... se un personaggio
viene creato ad opera d'arte, la serie conquista il successo»; ciò veniva inculcato
nella mente degli allievi sin dal primo giorno.
Con questa regola bene in mente, Rumiko Takahashi cominciò a creare con cura tutti
i personaggi del suo progetto "Lamù", mentre nel frattempo disegnava molte brevi
storie dalle quali appariva già il suo indubbio talento grafico. Reiko Hikawa
(compagno alla Sonjuku di Rumiko ed ora noto scrittore fantasy) disse: «Eravamo
tutti a conoscenza del fatto che volesse diventare una disegnatrice professionista.
Oramai era solo questione di tempo. I suoi disegni ed i dialoghi che riusciva
a comporre erano... Beh, si può dire che avessero qualcosa di veramente speciale.»
Nel 1978 era molto quotata da parte delle case editrici giapponesi. La più importante
tra queste, la Shogakukan,era dello stesso parere e già in quell'anno decise di
nominarla per l'annuale "Premio per il miglior Nuovo Disegnatore".
"Lamù" appare la prima volta nel settembre nel 1978 sulle pagine del "Shonen Sunday",
un settimanale a fumetti dedicato ai ragazzi. La presenza dei racconti sul giornale
continuò in modo molto saltuario fino alla metà del 1979,finché non le fù assegnato
uno spazio fisso. I giorni erano ancora molto difficili per Takahashi.
«I miei genitori dicevano: 'Non farlo, non avrai neanche i soldi per mangiare
-- trovati un lavoro normale!' Ad essere sincera, io stessa non ero sicura se
ce la potevo fare... non ero ancora sicura se ero in grado di arrivare al successo.
Ed infatti, finì nell'abitare in una stanza roku-jo (di circa 14mq) con i miei
assistenti. Era così affollata che dovevo dormire nell'armadio!»
In seguito, riferendosi a quel periodo, affermò:"I miei genitori dicevano che
dovevo smettere di fare la disegnatrice, perchè non avrei guadagnato neppure il
necessario per sopravvivere.
In sostanza, mi chiedevano insistentemente di cambiare lavoro.In tutta sincerità,
anch'io iniziavo a dubitare della mia scelta... C'era tanta incertezza nella mia
mente come in quella di chiunque non sapesse se avrebbe avuto successo nella vita.
Fui obbligata a trasferirmi in una camera roku-ji di neppure 14 mq assieme ai
miei assistenti. La camera era talmente affollata che ero obbligata a dormire
nell'armadio!".
Il mercato dei manga in Giappone era in grossissima espansione (i compensi erano
considerevoli) e avere degli sviluppi professionali non era così rischioso come
negli Stati Uniti.
Viceversa la competizione per conquistare il mercato era durissima. «Credo che
in Giappone i fumetti si possono considerare come un parte integrante della vita
dei giovani... molti sono catturati dalla sindrome 'vedi ed imita'. Diventano
così davvero parte della cultura tradizionale, rispetto agli Stati Uniti dove
sono trattati come cultura di bassa specie? Probabilmente non volevo allargare
il discorso come ho invece fatto e dire che sono nella tradizione. Piuttosto penso
che,con il tempo, ci sarà la possibilità di giudicare anche questo aspetto. Ma
sicuramente, i fumetti nella mia nazione sono divenuti qualcosa di cui non si
può più fare a meno. Ormai sono diventati qualcosa che non possono venir tolti,
si sentirebbe privata di una parte della sua cultura popolare.»
Un disegnatore agli esordi può prendere da $60.000 a $80.000 l'anno (però una
grossa parte di questo guadagno se ne può andare nella paga degli assistenti).
Ma in Giappone, le speranze dei giovani fumettisti sono alimentate da esempi di
successo - Tezuka "the late", Fujiko-Fujio, Toriyama ed altri. Sono tutti multimilionari
e forniscono a tutti un arrivo da raggiungere. Comunque, poichè Takahashi và oltre,
è ancora una mossa rischiosa.
«Questo tipo di successo "capita", ma è molto difficile immaginare che cosa possa
capitare a te stessa. E' vero che (in Giappone) ci sono molte più possibilità
di successo, ma se sbagli, perdi tutto.» (Si sta riferendo al normale sistema
di impiego giapponese - gli studenti vengono assunti dalle aziende molto prima
che concludano l'università, e sono poche le aziende che accettano apprendisti
in altri modi. Un disegnatore di manga 22nne fallito si trova ad affrontare la
situazione di un mercato del lavoro praticamente inesistente anche se in posseso
di una laurea.) «Così devi prendere una decisione e seguirla fino in fondo - nel
mio caso, il successo non arrivò subito, passò un po' di tempo prima che le cose
cominciassero ad andare per il verso giusto. Ma all'inizio, il solo modo di riuscirci
è credere, provare per molti anni e sperare in meglio.»
Appena "Lamù" cominciò a funzionare, sembrò proprio che la sua vita fosse destinata
a cambiare in modo radicale. Nell'ottobre del 1981, "Lamù" diventa una serie animata
televisiva - un sicuro segno di successo ed un'impennata al conto bancario. Ma
Takahashi dice: «Dal punto di vista dei me stessa, nulla è cambiato. Quello che
faccio ora, la vita di tutti i giorni, è sempre la stessa. Quando mi siedo davanti
al tavolo da disegno, tutto quello che vedo è il foglio di carta bianco - proprio
come lo è stato in tutti questi anni. In ogni caso," sorride "anche se quel periodo
sono stata pagata molto bene non avevo il tempo per spenderli!"
I soldi non sono mai stati importati per Takahashi, così come per molti suoi contemporanei.
In quanto il dover produrre centinaia di pagine con una cadenza di tempo regolare
non ha intaccato la ragione essenziale che la spinta a diventare una disegnatrice.
«I pensieri di ognuno sono diversi riguardo questo argomento, ma in ogni caso,
io sono felice di poter scrivere così tanto - è molto preferebile non avere questa
possibilità. Ci sono così, così tante cose delle quali voglio scrivere, molte
di quante avrò la possibilità di scrivere in tutta la vita... Io penso di essere
felice sono se posso passare il mio tempo a fare quello che mi piace di più.»
Alla fine si può trovare a suo agio facendo quello che le piace - lei è stata
una dei due o tre disegnatori di fumetti più pagati in Giappone fino al 1984,
con un ingaggio annuale che si avvicina a tre millioni di dollari all'anno.
La popolarità dell'animazione basata sui suoi lavori la ha aiutata a guadagnare
quello che ora possiede. La versione animata di "Lamù" è iniziata in ottobre 1981
fino a marzo 1986, e conta 216 episodi. Da "Lamù" sono stati tratti cinque film
e tre video originali. Nel suo maggior splendore, al fan club erano iscritti 250.000
membri. Una raccolta su laserdisc ad edizione limitata contenente la serie televisiva
completa di "Lamù" ed i film, al prezzo di $2.600 - è stata esuarita in poche
settimante. La serie televisiva "Cara dolce Kyoko" iniziò nel marzo del 1986 per
concludersi a marzo del 1988, ed è stato anche produtto un film che ha riscontrato
successo di critica.
Tutto sul suo "Mondo Rumic" (Rumic World)
Sono stati prodotti alcuni cortometraggi video originali di animazione, tra i
quali "Il bersaglio che ride" ("Laughing Target", "Warau Hyoteki") e "One-Pound
Gospel" ("1 Pondo Fukuin"). Sono in progetto altri video originali su "Urusei
Yatsura" e "Maison Ikkoku". La trasmissione televisiva della serie "Ranma 1/2"
inizierà questo aprile e sembra destinata a durare a lungo. Alcune voci su di
una nuova serie televisiva su "Urusei Yatsura" si sono sviluppate nel mesi scorsi
per tutto il Giappone, ma non sembra siano vere. Takahashi è stata molto delusa
dalla maggior parte dei film su "Urusei Yatsura", ed ha rifiutato il permesso
di farne altri. Mentre questa restrizione non si applica direttamente ad una nuova
serie televisiva, lo rende meno probabile.
"Urusei Yatsura" segna l'approccio di Takahashi ai fumetti. Si tratta della tempestosa
relazione tra Ataru Moroboshi, uno studente delle superiori nella piccola Tomobiki,
e Lamù -- un insieme di sex appeal e gelosia con gli occhi ed i capelli verdi,
che guarda caso è aliena. «"Urusei Yatsura" è un titolo che sognavo già da molto
giovane. Include veramente tutto quello che volevo. Amo la fantascienza perché
ha molta flessibilità.» Più che solo fantascienza, "Urusei Yatsura" è un insieme
di triangoli d'amore (ed altri poligoni più complessi), mitologia cinese e giapponese,
vita di scuola superiore, ed altro. Il gruppo di personaggi è cresciuto nei nove
anni di avventure, e quando la serie si è conclusa, si contano 25 protagonisti.
I personaggi sono stati divisi sostanzialmente in due gruppi -- Gli amici di Lamù,
che spesso erano basati sulle figure dela mitologia giapponese, ed i terrestri.
Proprio Takahashi ci dice che ha voluto supportare personaggi come "la bizzarra
Ran, o Benten. Mi piacciono anche Ryunosuke e suo padre -- era così facile manipolarli
in una storia. Il personaggio di Ryunosuke è così chiaro -- lei vuole vivere come
una donna, ed il ruolo di suo padre è quello di non permetterglielo. Molto chiare
e semplice." Ryunosuke -- la ragazza che si veste ed agisce come un ragazzo --
ha fornito l'idea base per la recente serie di Takahashi, Ranma 1/2.
La tribù di Lamù arriva sulla Terra con la semplice intenzione di invadere e prenderne
il controllo. Ma la Terra ha una possibilità -- se Ataru (scelto a caso da un
computer come campione della Terra) riesce a sconfiggere Lamù nel gioco a rincorrersi,
gli invasori faranno le valigie e se ne andranno. Ataru, che inauditamente lo
studente delle superiori più lascivo, è troppo entusiasta di mettere le mani sulla
delicata Lamù. Viene messo in difficoltà quando scopre che lei può volare... Ma
alla fine è lui ad avere la meglio, dopo aver subito così tante pene ed umiliazioni
egli (apparentemente) ha perso ogni interesse verso Lamù. Lamù si innamora irrimediabilmente
di lui, cosicché, rimane sulla terra ad inseguirlo per i prossimi 34 volumi.
«Per "Urusei Yatsura" non volevo creare racconti alla solita maniera -- volevo
che il lettore rimanesse completamente sorpreso dagli sviluppi che si susseguivano.
Idealmente, ogni storia doveva avere numerose trame che si connettono all'inizio
ed alla conclusione, così che il lettore può tentare di indovinare. Ho dovuto
pensarci molto, prima di riuscire a fare proprio quello che avevo in mente.»
La maggior parte dell'umorismo è strappa-risata, ma questo fa tutto parte dei
piani di Takahashi: «Ho cercato di scrivere commedie che facessero ridere perchè
è il miglior modo per far reagire velocemente il lettore. Mi sento molto soddisfatta
nel vedere la gente che ride mentre legge i miei libri. Se una storia è più seria,
è più duro determinare a chi piace. Io penso, di essere ancora bambina dentro!»
[si mette a ridere]
Alla prima apparizione, "Urusei Yatsura" non fù un immediato successo, e Takahashi
si tiene occupata scrivendo brevi storie (alcune delle quali sono state inserite
nelle raccolte di libri "Rumic World" dalla Shogakukan), e da altre serie, "Dust
Spot" (il titolo è uno strano termine inglese/giapponese usato per indicare il
bidone della spazzatura -- non una novità per la Takahashi).
"Dust Spot" tratta delle avventure di due agenti della mitica organizzazione HCIA.
Yura, la donna della squadra, è immensamente forte, mentre il suo compagno Tamuro
è un esp (possiede poteri mentali) -- grazie alla sua abilità di teletrasporto
inevitabilmente va a finire in un bidone della spazzatura o in una discarica.
Viene pubblicato sul Shonen Sunday da maggio a settembre del 1979. Ma già alla
metà del 1979, "Urusei Yatsura" comincia a decollare, e Takahashi concentra i
suoi sforzi quasi esclusivamente su questa serie per circa un anno.
Stava anche cercando di utilizzare la sua esperienza universitaria per creare
una nuova serie che iniziò ad ottobre del 1980, ogni due settimante, con il titolo
di "Big Comic Spirits". (NdT, un gioco di parole alla Takahashi, che svanirebbe
con la traduzione in italiano)
«Quando ero una povera studentessa universitaria, vivevo a Nakano (un distretto
di Tokyo) in un piccolo appartamento che costava 55.000 yen al mese (quasi 1.000.000
di lire!!).
Proprio dietro alla casa, ce ne era un'altra che sembrava alquanto... "strana".
Due delle persone che vi abitavano, spesso passano ore a parlarsi con i walkie-talkie,
uno nella sua stanza e l'altro solo a pochi metri sulla strada. [ride] Penso che
si annoiassero molto, ma ero anche un po' spaventata e meravigliata per come fosse
possibile arrivare a questo punto.»
Era quel posto che lei voleva utilizzare per caratterizzare "Maison Ikkoku".
Penso che non abbia mai provato ad entrare in quella strana casa, modellò "Ikkoku-kan"
(gli appartamenti della Ikkoku) dopo di quello. Nel disegno, erano una tipica
casa giapponese per affitto appartamenti (stanze) a poco prezzo dove c'erano bagni
comuni, non c'era l'acqua calda, ed gli inquilini dovevano farsi il bagno ai bagni
pubblici dall'altra parte della strada. «Una volta che entri nell'appartamento,
tu devi viverci dentro -- a meno che tu non vada da un'altra parte (questo è terribilmente
difficile e costoso in Giappone, dove per affittare un appartamento spesso è richiesto
un deposito corrispondente a sei mesi d'affitto -- dei quali circa quattro non
vengono restituiti]. Tu non puoi rifiutare le persone che dividono il posto con
te... tu devi viverci assieme. Volevo creare una commedia d'emozioni incentrata
sulla casa ed i suoi inquilini.»
"Maison Ikkoku" ("Maison" è spesso usata in Giappone come una parola presa in
prestito dal francese, ma spesso si riferisce ad un casa con stanze in affitto)
racconta della storia di Yusaku Godai, un giovane studente universitario, e del
suo amore per Kyoko Otonashi, la bella e giovane vedova che diventa la padrona
di casa. Godai si innamora di Kyoko al primo istante, e si trova ad affrontare
ostacoli su ostacoli sul suo cammino in quanto prova sia a conquistare il suo
amore, e renderlo degno di quell'amore. Kyoko non è una caricatura prefatta della
"perfetta donna giapponese", ma un personaggio affascinante che gestisce e combina
gentilezza con un occasionale forte temperamento. Esita all'inizio, eventualmente
avverte al sincero giovane Yusaku. Ancora, il genio della Takahashi per la caratterizazzione
ci da un indimenticabile gruppo di personaggi, e trasporta il lettore nella storia
ad un grado che è quasi straordinario.
«Mi sono molto divertita nel creare questa serie.» sorride la Takahashi «All'inizio,
volelo solo iniziare la storia incentrandola sulla storia d'amore tra Kyoko e
Godai, e da lì, spostarsi ad una commedia che coinvolgeva gli altri inquilini.
Ma appena ho sviluppato la relazione tra Kyoko e Godai, sono rimasta più attratta
verso la loro storia d'amore -- ed eventualmente, prese il controllo della serie.»
Il secreto del successo di "Maison Ikkoku" e fu un successone, vendendo più dell'80%
per volume rispetto a "Urusei Yatsura" -- propabilmente è da imputare all'abilità
ineguagliabile della Takahashi nel creare personaggi con i quali i lettori diventano
solidali. Chiunque legga "Maison Ikkoku" alla fine parteggia per Godai, in quando
lui prova disperatamente di conquistare il cuore di Kyoko. Godai inizia la serie
come un "ronin", uno studente universitarioche ha fallitto il primo tentativo
agli esami di ammissione, e studia a tempo pieno per un anno prima di provarci
di nuovo. Kyoko è diventata di recente vedova, ed ha una piccola stanza nel suo
cuore per nessun altro che tranne per le memorie del suo povero maritom, Soichiro.
Gli sforzi di Godai sono forse meglio descritti come "tre passi avanti, due passi
indietro", e lui sembra destinato ad essere ostacolato ogni volta dal fato, i
suoi amici, ed i suoi vicini della Ikkoku-kan. Il bell'insegnante di tennis di
Kyoko, il ricco ed avvenente Mitaka, è il suo unico vero rivale -- ma sufficentemente
reale. "Maison Ikkoku" ricorda le situation comedy televisive, ma possiede garbo
ed ingegno che manca alla maggior parte delle sit-com. Non ridiamo mai ai tentativi
sfortunati ed alle delusioni di Godai, ma siamo contenti quando ci riesce.
Takahashi riflette: «Penso che la differenza sostanziale tra "Maison Ikkoku" e
"Urusei Yatsura" sta nel modo in cui i personaggi principale vengono presentati.
Nel caso di "Urusei Yatsura", il personaggio principale è in pratica ciò che il
lettore vorrebbe essere. In "Maison Ikkoku", il personaggio principale è uno che
trova la comprensione del lettore -- si può trovare lui stesso in quel posto.»
"Maison Ikkoku" rappresenta un tipo differente di esperienza da raccontare per
la Takahashi, dopo aver lavorato a "Urusei Yatsura" per quasi due anni. «Creare
"Maison Ikkoku" è stato come lasciare un gomitolo di lana disfarsi. Io sviluppavo
soltanto la storia passo-passo, costruendo una cosa dopo l'altra. "Urusei Yatsura"
è molto più simile ad un pallone che rimbalza -- non sapevo mai dove poteva andare
a fine.»
L'ultimo lavore della Takahashi, "Ranma 1/2", inizia l'agosto 1987 e continua
la sua formula ormai collaudata della vera commedia romantica -- ma con una vera
ispirata svolta. Ranma Saotome è un giovane praticante di arti marziali che è
recentemente ritornato in Giappone dopo aver passato qualche anno in Cina. Ranma
entra a far parte della famiglia Tendo (padre e tre figlie -- Akane, Nabiki, Kasumi),
e immediatamente si innamora di Akane, anche lei una praticante di arti marziali.
C'è solo un problema -- Ranma è una ragazza! O così appare, finché non viene bagnata
con acqua calda, e ritorna ad essere un ragazzo. La storia pian piano si forma
-- come Ranma (che originariamente era un ragazzo) accidentalmente finisce dentro
ad un fontana magica di acqua calda in Cina, e ora cambia da maschio a femmina
appena viene a contatto da acqua calda o fredda. La trama si infittisce quando
la Ranma femmina inizia ad attrarre corteggiatori, ed ospiti non voluti dalla
Cina cominciano ad arrivare... la maggior parte dei quali hanno avuto esperienza
con la stessa fontana magica di Ranma (ma con effetti differenti).
"Ranma 1/2" ha riscosso in Giappone lo stesso successo degli stessi lavori della
Takahashi, se non un po' di più -- Le vendite per volume di "Ranma 1/2" hanno
superato quelle di "Maison Ikkoku". Quando il volume 5 è uscito nell'ottobre del
1988 ha venduto più di un millione di copie in meno di un mese.
Parte della ragione per il successo di "Ranma 1/2" può essere che è più orientato
all'azione rispetto ai lavori precedenti della Takahashi. L'attuale serie di fumetti
preferita dei giovanissimi è "Dragonball" di Akira Toriyama, che è poco più di
sequenze di battaglie estese (ma con un brillate disegno ed incalzo). "Ranma 1/2"
ha, in estensione, seguito la tendenza dei fumetti per ragazzi. Ma, come la Takahashi
senza dubbio ricorda dagli anni alla Sonjuku, Koike evidenzia la necessità di
cambiare con il lettore. «Ecco perchè sono ancora una delle preferite» dice «E'
come se volessi essere dimenticata, continuando a scrivere storie su samurai.»
La Takahashi è meglio conosciuata in America per le sue commedie romantiche, ma
prodotto anche qualche raccondo dell'orrore. Il terzo volume della serie "Rumuc
World" contiene sei racconti dell'orrore, e recentemente è uscito un bellissimo
libro che raccoglie in 260 pagine il suo ciclo "Mermaid Wood" (Ningyo no Mori).
Per i lettori abituati alle sue commedie a cuor leggiero ed a sfondo fantascientifico,
le sue storie in generale e "Mermaid Wood" in paricolare possono risultare un
grande shock. L'atmosfera delle storie è molto diversa, e con alcune scene di
violenza.
La Takahashi non è certa del perchè abiiba scritto queste storie: «Forse funzionano
come una sorta di purificazione per me... veramente non saprei. Ogni tanto ho
queste paurose idee.» "Mermaid Wood", una storia di come le sirene sono in "realtà",
propabilmente è il suo lavoro horror migliore, ma "Il bersaglio che ride" è di
poco secondo. La versione animata de "Il bersaglio che ride" è sconcertante, largamente
dovuto ad una sceneggiatura non fortunata.
La Takahashi, come moltri altri disegnatori manga, ha scritto occasionalmente
piccole storie su di sé e sulla sua vita di disegnatore manga.
La maggior parte dei disegnatori manga sembra faccio questo principalmente per
rendere pubblico i suoi lamenti verso i propri editori, e la Takahashi non fa
eccezione, ma il suo "Kemono 24-jikan" è diventato molto famoso nell'ambiente
manga giapponese. Offre uno sguardo molto onesto sui suoi processi creativi, e
è anche rinnovato per la sua bravura nei giochi di parole.
Il punto di forza della Takahashi sembra essere il suo talento nel comprendere
e rappresentare l'intricato triangolo delle relazioni romantiche. Sembra essere
troppo giovane per aver sviluppato un così acuto senso di come la gente pensa,
specialmente se si considera che i disegnatori giapponesi di manga hanno tipicamente
poco tempo per loro stessi -- la pressione e la necessità di produrre 100 o più
pagine di lavoro al mese porta a settimane di notti in bianco, e le richieste
di editori disperati alla finestra. Deve condividere la vita infernale di una
studentessa delle superiori (specialmente se si ci sta preparando ad entrare in
una delle migliori università del Giappone), ed in fatti lei spesso non dorme
più di quattro ore per notte, studiando ed aspettando le pressioni scolastiche
per il resto del tempo, è sorprendente come sia riuscita a sviluppare l'abilità
di capire la gente e la natura umana così bene.
«Da poco ho scoperto il segreto di vivere sulla linea del baratro,» ride «Sei
pronto? [sussurra] Finisci presto! Così che gli editori non cominciano a bussare
alla porta, e potrai vivere una vita normale. Ho sempre provato a fare il mio
lavore in fretta, così da avere una buona parte del mio tempo per me stessa, rispetto
alla maggior parte dei disegnatori manga... e di sicuro, ho cominciato con i fumetti
dopo l'università. Si può imparare molto della vita e delle gente, in università."
Ci si deve mettere in testa che le università giapponesi sono diverse rispetto
a quelle americane. Dopo aver lavorato duramente alle superiori, appena si passa
il brutale esame di ammissione e fatto all'università cercano di buttarti fuori.
Molti frequentano le classi solo un giorno o due alla settimana, e passano il
resto del tempo in club o facendo feste. In generale, praticamente il contrario
del sistema americano.
[...]
Il personaggio di Lamù da "Ururei Yatsura" venne modellato dalla cantante cinese
Agnes Lum, che era molto popolare in Giappone negli anni 70. Proprio come la sua
alterego fumettistica, Agnes Lum era ciò che i giapponesi chiamavono una "ragazza
glamour", in altre parole, una giovane ragazza dalle forme che non passavano inosservate.
Un'altra influenza su "Urusei Yatsura" è dallo show televisivo americano "Ho sposato
una strega", che veniva trasmesso molti anni sulla tv giapponese con il nome di
"Okusama Majo". I punti in comune tra le due cose sono facili da identificare
-- in entrambi, un uomo è coinvolto con una donna da un altro mondo, ma gli amici
ed altri piombando nella sua vita producono caos. I fumetti "Archie" sono un'altra
possibile influenza sulla serie. da quando furono tradotti da edizioni pirata
sono stati largamente distribuiti e precedono l'Occupazione Americana. Le similitudini
tra Betty e Lamù, Ataru ed Archie, e Reggie e Mendo sono difficili da ignorare,
ma possono essere semplicemente il risultato delle similutudini globali tra i
triangoli d'amore che si trovano ovunque.
[...]
Cosa c'è nel nome?
"Urusei Yatsura" è un complesso gioco di parole giapponese che vale la pena spiegare,
in quando Takahashi è una che ama questi giochetti, e normalmente riempie i suoi
lavori con questi tocchi di classe (come fanno molti scrittori giapponesi -- i
giochi di parole sono una parte essenziale dell'umorismo giapponese). Il Giapponese
è meraviglioso per fare giochi con le parole, in quanto i caratteri hanno un significato
pittografico oltre a quello dato dalla lettura. Nel caso di Urusei Yatsura: «il
gioco funziona così: "urusai" significa "chiassoso" o "stai zitto!", viene normalmente
scritto in caratteri fonetici, gli hiragama. Takahashi usa il kanji (carattere
pittografico) "sei", che significa "stella" o "pianeta". Questo carattere viene
usato per la nomenclatura dei pianeti -- come Marte che si chiama "Kasei" in giapponese
("ka" significa fuoco). "Yatsura" è un qualche sottotermine che si avvicina al
significato di "plebalia" o forse anche di "gruppo di gente odiosa". Così il primo
livello significa semplicemente "I vagabondi del pianeta Uru". Rimandendo sempre
allo stesso significato che abbiamo dato ad "urusai", il secondo livello si avvicina
al significato di "Quei Noiosi/Odiosi alieni del pianeta Uru". Tutti questi significati
vengono immediatamente percepiti dai giapponesi quando leggono il tiolo -- mentre
noi riusciamo solo a cogliere una frazione di quell'impatto. Ciò evidenzia le
difficultà che si devono affrontare nella traduzione dei lavori della Takahashi
-- e dei fumettisti giapponesi in genere.
La Takahasi ha sempre adorato usare per i suoi personaggi dei nomi che avessero
più di un significato. Il nome di Shinobu in Urusei Yatsura, la ragazza di Ataru
che deve sopportare una lunga sofferenza, significa "resistere".
"Cherry" (nome usato nella versione inglese), il monaco buddista che predica la
fine del mondo, ha uno dei migliori giochetti della Takahashi. La parola giapponese
per "cherry" (ciliegia) è "Sakurambo". Usando differenti kanji, ma rispettando
la stessa lettura fonetica il significato diventa "monaco pazzo". La Takahashi
ha voluto premere su questo insistendo che nella traduzione inglese venisse usato
il nome "Cherry". (NdT, per fortuna che in italiano si chiama "Sakurambo" e non
"Ciliegia") Anche in "Cara dolce Kyoko" ci sono molti nomi brillanti. Tutti quelli
che vivono nella casa con stanze in affitto hanno il nome che inizia con il numero
della loro camera -- per esempio, Godai stà nella camera numero 5, e "go" significa
"cinque". In più, alcuni dei nomi sono stati presi da stazioni ferroviarie di
Tokyo... e spesso, l'area che le circonda definisce il carattere del personaggio.
Akemi Roppongi, la fatalona dai capelli rossi, accompagnatrice da locali notturni,
è nella stanza 6 -- il primo carattere del nome significa "sei", e Roppongi è
l'area di Tokyo famosa per le sue accompagnatrici molto costose. Yotsuya, il tipo
estremamente strano della camera 4, deve il suo nome non solo per il numero quattro
con il quale inizia, ma anche per la stazione di Yotsuya, e dal misterioso Yotsuya
che fa parte del folclore giapponese. Takahashi ha continuato questa tendenza
nei suoi ultimi lavori, "Ranma 1/2", e non sembra abbia perso l'inventiva -- infatti,
un personaggio (Shan Pu) ha un nome che permette tre interpretazioni diverse in
inglese, giapponese e cinese! Un incubo per i traduttori...
Fine.
Traduzione di Andrea Tosone